La mistica del quotidiano. In madre Giovanna, nella nostra vita

23
Apr

Vivere nel tempo con lo sguardo chiaro e limpido che intravvede la mano di Dio che conduce tutto: è l’aspetto della spiritualità di madre Giovanna Meneghini che ha connotato il suo agire nel mondo, la sua vita quotidiana aperta alle intuizioni di incarnazione della fede nel Signore e Maestro con quegli aspetti di vicinanza e servizio al popolo che l’hanno contraddistinta.

Gli storici che hanno studiato la figura della nostra fondatrice per il processo diocesano di beatificazione l’hanno annoverata tra i “mistici del quotidiano” e come famiglia religiosa abbiamo attinto alle fonti del dono carismatico di Giovanna durante l’annuale anniversario di fondazione del 6 gennaio, in cui abbiamo celebrato i 110 anni di vita della nostra Congregazione con le sorelle venute a Breganze da varie comunità d’Italia e con amici laici con i quali condividiamo la vita, la missione, la spiritualità, l’orizzonte di fede incarnata nella storia.

Suor Samuela Sartorel, postulatrice della causa di beatificazione di madre Giovanna, così presenta gli aspetti della fondatrice che la caratterizzano come “mistica del quotidiano”:

– la fedeltà alla preghiera e il modo in cui la vita di questa giovane donna si è trasformata totalmente in preghiera;

– le virtù di carità, pazienza, prudenza, sempre più vissute in quel determinato periodo storico attraversato dallo scontro tra modernisti e antimodernisti proprio a Breganze e nelle famiglie in cui lei lavorava;

– il dono carismatico ricevuto dallo Spirito santo, che Giovanna esprime in “abnegazione perfetta di sé e zelo indefesso per la salvezza delle anime”. Ed è soprattutto quel “perfetto”, che potrebbe essere riferito al brano evangelico del giovane ricco, ad interpellarla maggiormente nella sequela di Gesù.

Una vita quotidiana vissuta nella pienezza della propria umanità realizzata in Cristo: è il messaggio di Giovanna che viene recepito da alcuni laici che hanno comunicato con profondità ed emozione la loro testimonianza.

Doriana Munari, del gruppo di condivisione del carisma, dice con trepidazione ricordando con gratitudine l’incontro con molte figlie di madre Giovanna che “l’esperienza, consapevole e orientata a Cristo, del dono della fede, di ritrovare in Dio tutte le cose racchiude, per me, la mistica della vita quotidiana. Quando al mattino inizio la mia giornata chiedo al Signore di rendermi ogni giorno capace di essere una benedizione per questo mondo e il mio impegno principale è, ancora una volta, un aspetto del carisma di madre Giovanna: imitare Gesù, Servo mite e umile di cuore”.

Diego Acco, del consiglio direttivo di Presenza Donna, sottolinea come sia per lui fondamentale vivere la mistica del quotidiano nella vita familiare, lavorativa, associativa e soprattutto politica, in quel servizio amministrativo locale che lo vede impegnato da molti anni non solo a discutere di politica, ma ad agire per la convivenza e il rispetto di tutti, credendo fermamente “che la politica è un servizio alla comunità”. Riflettendo anche sul senso della partecipazione ad associazioni e gruppi, sostiene che “viviamo un tempo in cui è più utile costruire relazioni che appartenenze; serve di più gettare ponti nuovi o irrobustire quelli che ci sono rispetto alla tentazione di definire limiti e confini, muri invalicabili”.

Le testimonianze dei laici e l’approfondimento su Giovanna “mistica del quotidiano” si intrecciano illuminando la vita della Congregazione nella missione iniziata da questa donna umile e mite, continuata oggi dalle suore che nei luoghi di vita si sentono “marcate a fuoco” dall’essere una missione, come esprime con forza papa Francesco in Evangelii gaudium 273: “Io sono una missione su questa terra, e per questo mi trovo in questo mondo. Bisogna riconoscere sé stessi come marcati a fuoco da tale missione di illuminare, benedire, vivificare, sollevare, guarire, liberare”.

Federica Cacciavillani

Leave a Comment