Educare i giovani: promuovere la speranza

02
Ago

L’educazione e la formazione costituiscono una grande sfida per lo sviluppo del continente africano, il più giovane del mondo. Sono vie privilegiate per creare una coscienza critica, per combattere le disuguaglianze, per formare risorse umane che contribuiscano positivamente nei diversi ambiti di economia, politica, salute… della società. È questa la sfida che la Chiesa Cattolica del Mozambico ha saputo raccogliere quando, durante l’Accordo di Pace firmato a Roma nel 1992, hasognato un paese pacifico e prospero. Si é compromessa a contribuire alla ricostruzione del paese, distrutto da più di 10 anni di guerra civile, attraverso l’educazione e ha avuto l’audacia di fondare l’Università Cattolica del Mozambico (UCM) nel 1996. In questa istituzione formativa che si ispira alla visione cristiana della persona e della realtà, noi Suore Orsoline abbiamo scelto di vivere il nostro carisma educativo inserendoci in ambito accademico, in settori sensibili di alta responsabilità e nella pastorale universitaria. Fin dall’anno giubilare 2000, in cui abbiamo aperto la comunità in Mozambico, la parola irmã (sorella) circola con familiarità nelle aule, negli uffici e nei vari spazi dell’UCM, creando prossimità con studenti, docenti e personale amministrativo.

Il Rettore dell’UCM, don Alberto Ferreira, prete diocesano mozambicano, parla con molto entusiasmo dell’educazione e della grande rivoluzione che si é creata dal tempo coloniale (anni ’75) fino ad ora. Da una educazione meramente rivolta agli uomini, che lasciava le donne in casa o dedite ai campi, si é passati a considerare con sempre maggiore serietà l’educazione delle donne. Una sfida presa sul serio dai paesi africani e riconosciuta come una priorità per l’Università. “Sono le donne che custodiscono la vita, che lottano ogni giorno per la famiglia e i figli, che portano avanti l’economia informale”. Il Rettore afferma che occorre prendere sul serio l’obiettivo del Millennio e offrire alle donne, spina dorsale del continente, degli strumenti per lo sviluppo. “In Mozambico i passi sono stati fatti; tante funzioni pubbliche, anche ministeriali, sono assunte dalle donne. Loro sono protagoniste dello sviluppo, trasformatrici della societá”. Continua sottolineando che le Suore Orsoline “cercano di galvanizzare e incrementare questa sfida, non solo a parole, ma con la presenza educativa, di testimonianza, di sacrificio e di stile missionario. Una presenza femminile punto di riferimento e di incoraggiamento sia nell’ambito dell’insegnamento che in altri campi di servizio e di attività formativa-educativa come il Progetto Vita, la Pastorale Universitaria e il Nucleo Tiri-Tesse”.

Il Progetto Vita compie la sua missione educativa e ricreativa tra bambini/e poveri/e dei bairros (quartieri) della città di Beira e della periferia, donando gioia di stare insieme, allegria e speranza per un futuro migliore. Esso coinvolge gli studenti universitari, in particolare quelli con una borsa di studio, a dedicare tempo, energia, creatività per imparare non solo a ricevere, ma anche a dare, per crescere umanamente, per lavorare insieme, per mettersi a servizio dei piccoli, nel senso reale e evangelico del termine.

La Pastorale Universitaria offre uno spazio di ascolto dei giovani, una possibilità di crescere nella fede attraverso la S. Messa settimanale in facoltà, ritiri spirituali, proposte di riflessione, servizi di solidarietà, animazione religiosa delle cerimonie di laurea. Una Pastorale che sincronizza la conoscenza scientifica con quella religiosa, per una crescita armoniosa e integrale della persona e che si estende nella Diocesi per coinvolgere gli studenti universitari di altre Istituzioni presenti sul territorio.

Il Nucleo Tiri-Tesse (Stiamo Uniti, in Ndau, una delle lingue locali) é un punto di incontro per giovani che desiderano informarsi e formarsi su tematiche riguardanti la persona, le relazioni uomo-donna, l’AIDS, il rispetto di sé e degli altri, che poi si rendono disponibili a sensibilizzare diverse categorie di persone, in particolare i loro coetanei, con l’obiettivo di aiutarli a riflettere su di sé e a prestate attenzione alle attitudini e ai comportamenti.

Il Rettore coglie nella nostra presenza accademica e pastorale “un impegno coinvolgente” in quanto non solo facciamo, ma coinvolgiamo e contagiamo, offrendo un approccio personale e una visione olistica e integrale della vita.

Le giovani generazioni guardano al futuro con speranza e sognano di essere medico, economista, giurista…, sognano un Mozambico migliore e un mondo piú umano; desiderano studiare per realizzare se stessi e uscire dalle situazioni di povertà e precarietà in cui si trovano. Ma molto spesso i loro sogni sono tarpati per mancanza di mezzi economici!

Jacinta, amica della comunità, ricorda che la nostra presenza si é fatta visibile all’Università fin dalle prime cerimonie di laurea, qualificate, facendo la differenza, con la celebrazone eucaristica, la bellezza estetica dell’ambiene e l’armonia. Ricorda in particolare la giovane Atalia, della nostra parrocchia di Macuti, che non sarebbe arrivata ad essere medico senza una borsa di studio. Ha pianto la prima volta che ha ricevuto i soldi per pagare le tasse e il papá, alla festa di laurea, ha ringraziato pubblicamente di questo grande dono offerto alla figlia.

Jacinta ringrazia il Signore per la nostra presenza all’UCM, per l’attenzione in particolare alle giovani e per la dedizione all’opera educativa.

Noi ringraziamo Madre Giovanna che ci ha lasciato la passione educativa, in particolare per le “giovinette” e facciamo nostro un famoso proverbio africano: “Se educhi un uomo, educhi un individuo; se educhi una donna educhi una famiglia, ma se educhi le donne educhi una nazione”. Un proverbio assunto come progetto educativo anche dell’UCM.

Sr. Anna Fontana

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