Verso il Capitolo Generale 2022/2

30
Giu

Proponiamo altre condivisioni di sorelle capitolari che hanno risposto alla domanda sui desideri con i quali si stanno avvicinando al prossimo Capitolo Generale intitolato “Sorelle in un popolo che invoca coraggio e speranza”. Il filo rosso di queste condivisioni in particolare si potrebbe ritrovare nella parola ormai nota “ubuntu”, che talvolta viene tradotta con “famiglia”, ma in altri casi è considerata come “umanità verso gli altri”. (foto dal web)

“Il Capitolo è sempre una opportunità di guardare in profondità e in ampiezza non solo la vita della Famiglia” – scrive sr. Michela – “ma anche la propria vita dentro la Famiglia. Mi avvicino con il desiderio di avere una grande libertà interiore, di saper guardare le cose in modo evangelico, di ravvivare affetto e passione per un progetto comune. So che vado a nome di tante altre sorelle e questo mi interpella, mi provoca e mi chiede un ascolto serio e responsabile. Per questo la preparazione migliore è la preghiera.”
“La sorpresa dell’essere stata eletta” – scrive una sorella alla prima esperienza come capitolare – “è stata la presa di coscienza di essere membro cui la famiglia religiosa riserva fiducia, ma anche che sta maturando il tempo per essere ancor più membro attivo. Il Capitolo mi sta interrogando nella risposta di appartenenza e creatività, elementi che lo Spirito chiede di ascoltare per il bene di tutte e perché il carisma si rinnovi nell’oggi”.
I desideri interpellano profondamente ogni sorella, non soltanto chi vivrà la fase celebrativa del Capitolo, ma tutte e, con noi, quanti sono legati alla nostra famiglia religiosa per tanti motivi. Preghiamo da tempo per chiedere non solo il dono dello Spirito Santo, ma di corrispondere – con le parole di madre Giovanna – all’amore ricevuto da Dio. Per questo in molti cuori si fa strada la trepidazione per un bene più grande.

“Sono trepidante per questo evento di congregazione, perché traccerà il futuro della nostra famiglia in un tempo così complesso. Ne sento la responsabilità in prima persona perché dal “buono o cattivo esito dipenderà” la vitalità e la fecondità del dono che ci è stato consegnato. Vorrei che fosse una tappa che segna una svolta significativa nella fraternità che ci unisce perché è il più credibile Vangelo che possiamo raccontare oggi al mondo, e nelle scelte apostoliche dove servire questa umanità disorientata e sofferente in nome di Gesù Cristo”, scrive sr. Bruna.
Emerge la fraternità dunque tra i desideri, guardata tuttavia con occhi disincantati, ma anche la significatività della Famiglia, come seme gettato, ma in quale terreno? Quali sono le scelte che saranno importanti da scegliere e portare avanti?
Scrive sr Federica che “ci sono desideri degli affetti e desideri della mente, che si fondono nello spirito che anima la nostra  vita religiosa in questa congregazione radicata nel vangelo e nell’intuizione di madre Giovanna. Per il XIV Capitolo generale il mio profondo desiderio, poliedrico nella sua natura e nelle sue espressioni, è che l’assemblea non abbia paura di guardare alla realtà della congregazione per ciò che è, chiaramente, senza edulcorazioni o durezze di cuore. Per intravvedere insieme a quale speranza di missione, fraternità e vita spirituale siamo chiamate nei prossimi anni.”
Continuiamo a pregare perché il Signore illumini tutte e i cuori sappiano ascoltare profondamente il Suo soffio leggero che indica la via. 

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