Spazio libri. Consigli dalla biblioteca di Presenza Donna

30
Ago

La grazia di rialzarsi. Quindici parole per rinascere dal dolore

Arianna Prevedello, San Paolo 2017, 124 pp.

“A distanza di pochi anni ho sperimentato l’essere madre e l’essere vedova. La scomparsa improvvisa di mio marito mi ha portato a vivere una dimensione femminile più spiccata”. Rivolgendosi a coloro che si sono trovati ad affrontare il dolore della perdita di una persona cara, l’autrice offre una raccolta di riflessioni maturate in prima persona durante il suo percorso di elaborazione del lutto. Un percorso denso di dolore, le cui forme si riflettono e manifestano nel libro in modo non ordinato e soggettivo. Per questo la scelta di articolarlo in una serie di quindici parole-chiave, da scorrere e leggere secondo le proprie esigenze, poiché “la vita non è un manuale e le cose nel dolore si mischiano abbastanza da rischiare di non riconoscerle”. Riflettendo sul personale impatto che hanno avuto su di lei queste tematiche, Arianna Prevedello ci conduce verso una meditazione interiore, anche grazie alla suggestione di alcune preghiere singolari, ispiratele dalla visione di film legati al tema della perdita. Perno centrale in tutto il suo percorso è l’amore per sua figlia: la speranza – che diventa graduale consapevolezza – di poter alleviare innanzitutto il suo dolore, in un percorso di rinascita in cui “ognuno farà comunque una sua esperienza personale e dove grandi e piccoli vivranno risposte inedite”.

La voce è tutto. Mosaico di donne nel mondo ebraico

Maria Teresa Milano, Effatà Editrice 2017, 142 pp.

Attraverso un continuum di sottili e studiati collegamenti, Maria Teresa Milano (studiosa e docente di ebraico biblico) ripercorre la storia delle donne della tradizione ebraica dalle origini a oggi. Il filo conduttore è la loro voce, intesa sia come mezzo espressivo e di comunicazione che come canto di resistenza. Nella prima parte scrive di donne che “trasgrediscono” il silenzio imposto dalla regola degli uomini e tramandano le tradizioni popolari della storia ebraica grazie alla musica, mettendo in luce “il ruolo del loro canto nella trasmissione dell’identità e della cultura”, elemento fondamentale della loro storia. Segue un’analisi della valenza simbolica della voce, quando è utilizzata come strumento per affrontare le contemporanee difficoltà quotidiane e difendere i diritti delle donne ebree: “sono voci forti e incredibilmente vicine, non solo tra loro, ma anche a noi. E le loro voci si levano in un mondo in cui vige il divieto di ascoltarle”. Si incontrano così i luoghi più significativi della diaspora, attraverso la narrazione della vita di studiose e attiviste emigrate accomunate dal “desiderio sem-plice e trasversale alle culture e alle società, che le donne abbiano la possibilità di realizzare il proprio talento, senza ostacoli e pregiudizi”.

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