Il sabato della Madre

11
Apr

Santa Maria, fontana attraverso cui, dalle falde dei colli eterni, è giunta fino a noi l’acqua della vita, aiutaci ad accogliere come dono ogni creatura che si affaccia a questo mondo. Non c’è ragione che giustifichi il rifiuto. Non c’è violenza che legittimi violenza. Non c’è un programma che non possa saltare di fronte al miracolo di una vita che germoglia.

Santa Maria, grazie perché, se Gesù l’hai portato nel grembo nove mesi, noi ci stai portando tutta la vita. Donaci le tue fattezze. Modellaci sul tuo volto. Trasfondici i lineamenti del tuo spirito.

Santa Maria donna obbediente, tu che hai avuto la grazia di ‹‹ camminare al cospetto di Dio››, fà che anche noi, come te, possiamo essere capaci di ‹‹cercare il suo volto››. Aiutaci a capire che solo nella sua volontà possiamo trovare la pace. E anche quando egli ci provoca a saltare nel buio per poterlo raggiungere, liberaci dalle vertigini del vuoto e donaci la certezza che chi obbedisce al Signore non si schianta al suolo, come in un pericoloso spettacolo senza rete, ma cade sempre nelle sue braccia.

Santa Maria, donna coraggiosa, tu che sul Calvario, pur senza morire hai conquistato la palma del martirio, rincuoraci con tuo esempio a non lasciarci abbattere dalle avversità. Aiutaci a portare il fardello delle tribolazioni quotidiane, non con l’anima dei disperati, ma con la serenità di chi sa di essere custodito nel cavo della mano di Dio. E se ci sfiora la tentazione di farle finita, perché non ce la facciamo più, mettiti accanto a noi. Siediti sui nostri sconsolati marciapiedi. Ripetici parole di speranza. E allora confortati dal tuo respiro ti invocheremo con la preghiera più antica che si stata  scritta in tuo onore: ‹‹Sotto la tua protezione noi cerchiamo rifugio Santa madre di Dio, non disprezzare le suppliche di noi che stiamo nella prova e liberaci da ogni pericolo, o Vergine Gloriosa e benedetta.››

Santa Maria, donna coraggiosa, tu che nelle tre ore di agonia sotto la croce hai assorbito come una spugna le afflizioni di tutte le madri della terra, prestaci un pò della tua fortezza. Alleggerisci le pene di tutte le vittime dei soprusi, conforta il pianto nascosto di tante donne che, nell’intimità della casa, vengono sistematicamente oppresse dalla prepotenza del maschio.

Ispira la protesta delle madri lacerate negli affetti dai sistemi di forza e dalle ideologie di potere; guida i passi delle madri-coraggio perchè scuotano l’omertà  di tanti complici silenzi. E quando suona la diana di guerra, convoca tutte le figlie di Eva perchè si mettano sulla porta di casa e impediscano ai loro uomini di uscire, armati come caino, ad ammazzare il fratello.

Santa Maria, donna del terzo giorno, donaci la certezza che nonostante tutto, la morte non avrà più presa su di noi. Che le ingiustizie dei popoli hanno i giorni contati. Che i bagliori delle guerre si stanno riducendo a luci crepuscolari. Che le sofferenze dei poveri sono giunte agli ultimi rantoli. Che la fame, il razzismo, la droga sono il riporto di vecchie contabilità fallimentari. Che la noia, la solitudine, la malattia sono gli arretrati dovuti ad antiche gestioni. E che, finalmente, le lacrime di tutte le vittime delle violenze e del dolore saranno presto prosciugate come la brina dal sole della primavera.

don Tonino Bello

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