
La comunità “Speranza” di Boa vista ci parla del sinodo a partire da come viene vissuto a Roraima, nel Brasile amazzonico.
Gli abitanti dell’Amazzonia sono in sintonia con il dono di Dio: il sinodo!
Dalle reti sociali si avverte il grande movimento di preghiera, di manifestazioni culturali di ogni etnia e di partecipazione indiretta con i vari delegati ecclesiali delle nove nazioni che costituiscono l’Amazzonia. Stiamo vivendo e facendo esperienza, come chiesa dell’Amazzonia, del grande dono di Dio, del “Kairòs” che il Sinodo rappresenta per questa Chiesa.
La speranza è grande: quella di essere “chiesa dal volto amazzonico”, “chiesa in uscita che valorizza chi è stato messo ai margini della storia”, chiesa che realizza una nuova storia di presenza nelle periferie della vita e della geografia, nella condivisione della sofferente esistenza quotidiana dei popoli indigeni che i grandi progetti internazionali provocano. Realizzare alcuni di questi progetti significa mettere in pericolo non solo la vita degli indios e della parte piú povera della societá amazzonica ma anche mettere in pericolo la vita nel mondo e dell’umanità!
I popoli indigeni che da millenni sono “i guardiani della natura”, casa dell’umanità, sentono sulla propria pelle, che “la casa” (cioé la terra) é in pericolo, e come pellegrini corresponsabili, cercano sostegno e disponibilitá da chi ama la vita per unirsi e chiedere ai grandi della storia di rispettare il paradiso terrestre consegnato da Dio all’umanità, per dominare la terra, coltivarla, custodirla ma non distruggerla.
Stiamo accompagnando il sinodo come Diocesi di Roraima, in comunione con tutte le Diocesi che attraverso i loro rappresentanti sono direttamente impegnate nella realizzazione del Sinodo e con la chiesa di Roma. Si è tenuta una veglia di preghiera preceduta da una processione che ha attraversato la città, facendo memoria dei numerosi martiri (laici, religiosi/e e sacerdoti) che hanno offerto la loro vita per l’Amazzonia e tra questi anche don Ruggero Ruvoletto, sacerdote della Diocesi di Padova ucciso a Manaus il 17 settembre2009 a causa del suo impegno per i poveri.
La speranza è grande per questo avvenimento ecclesiale, una speranza che coinvolge sia i cattolici che donne e uomini di buona volontà. Sicuramente ci sono anche voci discordanti e c’é chi vede questo sinodo in modo negativo. Ma ricordiamo che Papa Francesco sta richiamando l’attenzione sulla realtà di tre milioni di persone che hanno un messaggio forte da offrire relativamente al nostro stile di vita e possono parlare a questa società dei consumi che sta distruggendo il mondo e insieme tutta l’umanità.
Un elemento importante che fa soffrire la chiesa del Brasile é il grande silenzio che i mezzi di comunicazione sociali stanno attuando relativamente a questo grande evento che ha ripercussioni mondiali.
Ma la profezia non si può tacitare: lo Spirito condurrà a nuove acquisizioni di vita per l’umanità e per la terra, nostra casa comune.
Sr. Antonia Storti