“Nel descrivere la mia esperienza di Servizio Civile con un’immagine, ho rappresentato il nome indiano che mi ero data all’ultimo incontro di parternariato realizzato con le volontarie che operano nel Comune di Vicenza: fiume tranquillo. Il suo alveo si è allargato in questi mesi, la portata d’acqua è aumentata, il flusso è sempre calmo, ma al momento non so dove proseguirà il suo corso. L’unica certezza è che, in qualsiasi caso, continuerà a fluire. Devo ammettere che la sorpresa è stata grande quando mi è stato ricordato che l’augurio che mi ero fatta all’inizio dell’esperienza era “prendi il largo”, quasi come se mi fossi già data risposta a questa domanda che è venuta dopo, come se chiudesse perfettamente un cerchio. Incredibile!”, scrive Helena alla fine del suo Anno di Servizio Civile realizzato assieme a Stefania presso Villa Savardo, a Breganze (VI).
Un’esperienza realizzata ormai quasi da una cinquantina di giovani, in grande maggioranza donne, presso la Congregazione delle Suore Orsoline scm. Un anno di servizio che oltre a Villa Savardo ha visto alcune/i giovani impegnarsi nella casa di riposo “Villa Sant’Angela” e sei giovani (una per anno) al Centro Studi “Presenza Donna” di Vicenza. Un’opportunità che rappresenta per i giovani coinvolti una preziosa occasione di formazione e di promozione per una cittadinanza attiva e per diffondere il valore della pace e della valorizzazione delle differenze in una logica di convivialità.
Il Servizio Civile, come oggi viene proposto e vissuto, affonda le sue radici nella storia dell’obiezione di coscienza al servizio militare, conquista pagata con il carcere dai primi giovani obiettori e in un faticoso cammino di sensibilizzazione che porta nel 1998 ad una legge che sancisce il pieno riconoscimento giuridico dell’obiezione di coscienza, che diventa diritto della persona. Con questa legge il Servizio Civile, che aveva avuto la sua prima origine nelle esperienze di Anno di Volontariato Femminile promosso dalla Caritas nazionale a partire dal 1981, viene ad essere un modo alternativo per “servire la patria” a contatto con la realtà sociale. Il 6 marzo 2001 il Parlamento italiano approva la legge che lo istituisce come Servizio Civile Nazionale e nel 2004 viene promulgata la legge che prevede la sospensione della leva obbligatoria. Da allora diventa una scelta davvero “positiva” quella di coloro che scelgono di spendere un anno della loro vita a servizio della collettività incarnando i valori della pace, della giustizia, della solidarietà che stanno a fondamento della nostra Costituzione.