«Ri-sorgere. I movimenti della gioia»! Campo di spiritualità della diocesi di Vicenza

09
Set

«Ri-sorgere. I movimenti della gioia»: ecco il titolo del campo di spiritualità della diocesi berica che ci ha visti protagonisti a Federavecchia di Auronzo, nella casa del seminario di Vicenza, nei due turni dal 26 al 30 luglio e dal 2 al 6 agosto 2021.

Incorniciati dalle belle Dolomiti, accarezzati dall’aria fresca e avvolti in un clima di amicizia, ogni giorno abbiamo cercato di intrecciare la Parola con altre parole e soprattutto con le nostre storie, per lasciarci provocare e provare a crescere insieme, nel cammino umano e di fede.

Ciascuna e ciascuno ha avuto la possibilità di lunghi tempi di silenzio per riflettere e meditare sulla propria “storia e geografia della salvezza”, alla riscoperta di quei movimenti che permettono di risorgere, cioè di passare da situazioni di fatica a occasioni di vita e di gioia. Quella gioia evangelica che non toglie le paure, le sofferenze e le delusioni della quotidianità, ma insegna ad affidarle al Signore.

Tra i tanti momenti, quelli più significativi sono stati sicuramente la veglia di preghiera e la camminata.

Nella serata dedicata alla veglia siamo stati accompagnati/e da alcuni Salmi e da vari segni a vivere intense emozioni, ripensando al nostro essere stati creati/e “come un prodigio”, aspetto che a volte dimentichiamo. Apice della veglia è stato un vasto cielo stellato che, regalandoci anche qualche stella cadente, ci ha riempito gli occhi e i cuori di bellezza.

La camminata sul passo Giau ci ha portati/e a contemplare paesaggi mozzafiato ai piedi dei monti “Cinque Torri”, ci ha fatto provare il brivido di passare in crepacci in mezzo ai monti e ci ha dato la possibilità di attraversare anche le terre martoriate dalla prima guerra mondiale. Tra silenzi, canti e fiato corto (non per tutti!), abbiamo passato insieme una giornata (una per ciascun turno) ricca e indimenticabile!

Sono stati giorni di divertimento e di condivisione, ma anche di impegno e fatica. Anche per me che era la prima volta che facevo la proposta biblica in un’esperienza così intensa. Ma ne è valsa la pena … anzi (come ha detto una ragazza del campo) ne è valsa la gioia!

sr. Elisa Panato

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