Da un piccolo seme che muore, 100 anni di vita

05
Mar

Nel primo tepore del sole, le nuove gemme si aprono alla vita
c’è un piccolo seme che muore, non ha paura di consegnarsi all’amore
sa che la vita sua non finirà, perché Dio ha scelto già una storia: l’eternità.

E le campane suonano a festa
ed ha inizio il banchetto del Re
tu chiudi gli occhi alla terra
per aprirli su nel ciel.
E le campane suonano a festa
ed ha inizio il banchetto del Re
perché Lui ha scelto te, il nostro Angelo, di bontà e carità.

“Canterò per sempre l’amore del Signore” è stato il versetto ripetuto durante il salmo responsoriale della Messa celebrata con grande gioia il 2 marzo nella cappella di casa madre a Breganze (VI).

Il 2 marzo 1918, ancora in piena prima guerra mondiale, con tanta incertezza per l’appena nata famiglia religiosa (era il 1907) e il cuore gonfio di tante emozioni e sofferenze, le prime sorelle hanno accompagnato gli ultimi istanti di vita terrena di Giovanna Meneghini, fondatrice delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Maria. Chissà quanti pensieri, quante riflessioni, quanti timori e quanta fiducia nella Provvidenza Divina stavano attraversando i cuori delle nostre prime sorelle…

Celebrare una data che ricorda la morte di una persona può sembrare dunque inusuale, ma di fatto noi orsoline abbiamo ringraziato e gioito con amici e parenti, perché senza madre Giovanna e senza la perseveranza delle prima sorelle non esisteremmo come famiglia religiosa.

I semi portati da sorelle e amiche laiche davanti all’altare hanno aperto la celebrazione proprio a sottolineare i tanti semi sparsi nel mondo, piccoli ed impercettibili, fragili eppure capaci di portare grandi frutti nei terreni buoni.

Ecco perché a 100 anni da quel passaggio di nascita al cielo ricolmo di mistero e anche di paure, ci siamo riunite in diversi luoghi d’Italia e del mondo per esprimere tutta la nostra riconoscenza a Dio e cantare ancora il Suo amore.

Anche mons. Giacomo Prandina, parroco di Breganze, ha spiegato la scelta della comunità di prepararsi con diversi momenti per giungere preparata alla celebrazione di ringraziamento per Giovanna e ha sottolineato l’impegno di dare lode al Signore in tale circostanza, ma non solo.

Ha definito Giovanna “una donna umile, sapiente, creativa, alla quale Dio ha rivelato i suoi segreti” e l’ha così associata ai piccoli del Vangelo di Matteo (11, 25-30) che era appena stato proclamato.

“Giovanna ha dato ascolto alla Parola e ne ha tessuto una relazione bellissima con Dio, relazione di figlia amata, di sposa… E questa relazione si manifesta in relazioni fraterne fatte di carità, stima reciproca…” ha continuato don Giacomo.

A conclusione della celebrazione, è stato portato un omaggio floreale alla Madre, a dire ancora la gioia, ma anche i fiori sbocciati grazie a lei, al suo sì a Dio e a quel carisma tutt’ora vivo trasmesso alle sue figlie.

Dopo un breve break, il pomeriggio è proseguito nel segno dell’omaggio a Giovanna con la presentazione del nuovo libro a lei dedicato, curato da suor Samuela Sartorel, “Corrispondere all’amore”, edito da San Paolo. Il titolo è la sintesi di un’espressione di madre Giovanna “dalla mia corrispondenza al suo amore, sapevo dipendere il buono o cattivo esito delle cose…”, ma è anche lo slogan che accompagna questo anno giubilare e che si concluderà nel prossimo mese di giugno.

Nella presentazione del libro sono intervenuti Annalisa Lombardo e Stefano Marzotto, amici delle orsoline da molti anni, coordinati da suor Federica Cacciavillani. Loro sono alcuni tra i tanti autori che hanno contribuito alla realizzazione del testo, definito “corale”, così com’era Giovanna.

Entrambi, stimolati da diverse domande, hanno sottolineato come la riflessione su Giovanna Meneghini, per scrivere alcune pagine del libro, li ha portati a scoprire una donna semplice, ma profonda.

Una donna sorella ed amica che “aveva il dono di rendere speciale ogni momento quotidiano” ha sottolineato Annalisa Lombardo, mentre Stefano Marzotto ne ha sottolineato l’aspetto spirituale e pragmatico.

Tratti di un carisma sempre nuovo, che percepiamo in continuo rinnovamento, in ascolto della società, che desidera incarnarsi nell’oggi pur rimanendo fedele alle proprie origini. Una sfida tutta da compiere, ma con fiducia in Dio che certamente “porterà a termine l’opera da lui iniziata”.

Sr. Naike Monique Borgo

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