Nel segno dell’incarnazione

01
Nov

Correre! Quanto si corre nel nostro tempo, in tanti modi… La venerabile madre Giovanna, che festeggiamo nei centenari di nascita e di morte, esortava le sue figlie a non perdere un minuto che non fosse consacrato a Dio; nelle sue parole però non si avverte tanto la frenesia del correre quanto il desiderio di “corri-spondere” all’Amore. È un percorso, il suo, che ha aperto una strada al seguito di Cristo Servo per noi suore Orsoline, e per quanti ne condividono in vari aspetti il carisma che contempla il mistero dell’incarnazione nelle sue espressioni di spiritualità e missione.

Lo dicono le Costituzioni dell’Istituto: “La nostra missione nella chiesa ci impegna a vivere il mistero del Verbo incarnato, venuto in mezzo a noi non per essere servito ma per servire; a testimoniarlo in uno stile di vitale inserimento nella chiesa e nel mondo ed annunciarlo nel messaggio evangelico e nelle scelte apostoliche per la salvezza e santificazione della donna” (art. 16).

La “corri-spondenza” all’amore si collega al tema di questo numero di Vita Nuova, che continua la riflessione sui quattro principi di Evangelii gaudium. “La realtà è più importante dell’idea” (EG 231): possiamo riconoscere in questo terzo principio un concetto che bene si coniuga con il carisma delle suore Orsoline, invitate a vivere l’incarnazione secondo gli atteggiamenti e i sentimenti di Cristo Servo. Si avverte tra le righe dell’esortazione quasi la preoccupazione di papa Francesco del rischio di separare l’idea dalla realtà, la stessa nella quale il Figlio di Dio è entrato non solo con l’idea ma con tutto se stesso, con il suo corpo fatto in tutto simile a noi, come dice san Paolo.

Ricordando come questi principi sono in funzione dello sviluppo della convivenza sociale e della costruzione di un popolo (n. 221), la riflessione sul terzo ci conduce a considerare l’importanza dell’esperienza, dell’azione che incarna la Parola, che è “prolungamento dell’umanità” di Cristo, come amava dire la santa carmelitana Elisabetta della Trinità. È un ulteriore invito a lasciar perdere le battaglie delle idee quando sono inutili, per impegnare risorse ed energie a creare e ricreare continuamente condizioni di dialogo e di incontro e dare priorità alla realtà che ci circonda, concreta, viva, quotidiana!

“La realtà è più importante dell’idea” più che concetto astratto è invito ad incarnarci nel concreto, con la capacità di far nascere dentro di noi una sensibilità partecipe e coinvolta nella realtà per quella parte di vita, di gioia, come pure di sofferenza che ci circonda e che sembra inasprirsi sempre più; ma anche per quella quasi impercettibile che può cogliere solo un orecchio, forse meglio un cuore, allenato all’ascolto della Parola del Signore, che è una Parola fatta carne!

A cura della redazione

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