Sul palco non ci sale chiunque: servono competenze e motivazioni per esporsi davanti ad un pubblico, in qualunque forma. Alcune motivazioni – quelle profonde – possono anche nascere nel corso dell’esperienza, si sa bene, ma sentirlo a raccontare ad un gruppo di giovani colpisce, in modo particolare. Il gruppo “Sotto palco” di Monterotondo (Roma) della parrocchia di Gesù Operaio proporrà lo spettacolo “Nata donna per le donne…piacque a Dio” sabato 27 settembre alle 17.30 nella Sala polifunzionale di Breganze. La storia narrata è tutta vicentina perché è la storia di Giovanna Meneghini, fondatrice delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Maria che, dopo un ventennio di consacrazione nella forma originaria delle orsoline della Compagnia di sant’Orsola, fondò nel 1907 proprio a Breganze una famiglia religiosa che si occupasse della “salvezza e santificazione della classe popolare femminile”. A distanza di un secolo un simile carisma rimane estremamente attuale e consente di individuare continuamente a quali donne riferirsi: sono infatti molto diverse le situazioni che si incontrano in Italia, in Mozambico e in Brasile, dove le suore sono presenti. Costruire un recital ha insegnato molto al gruppo di attori e tecnici, in particolare sottolineano insieme che «partendo da zero, può nascere qualcosa di meraviglioso, che aiuta le persone accanto a noi, ma, cosa ancora più bella, quelle che noi non abbiamo nella nostra vita». Madre Giovanna nella realtà è Flavia che racconta emozionata «quando ci viene chiesto di esporci, ci imbarazziamo perché abbiamo paura di far vedere i nostri limiti: è proprio questo che inizialmente ho provato, la paura di non poter rappresentare al meglio Madre Giovanna, ma sono riuscita a farmi forza e così ho accolto le parole e le azioni di questa straordinaria donna». Ogni personaggio ha le sue peculiarità, qualcosa che colpisce in modo speciale chi lo interpreta. Per Flavia è stata la frase “ho a cuore le donne, soprattutto quelle che sono umiliate e sfruttate”: «mentre pronunciavo queste parole sul palco mi ha avvolta un’emozione che non so spiegare, mi sentivo felice e lo avrei voluto gridare a tutti. Madre Giovanna si è contraddistinta perché è rimasta se stessa facendo sì che lo fossero anche le persone che le erano accanto. Madre Giovanna una donna top per donne top», conclude felice. Giada interpreta invece Angela Franzan, una delle prime ragazze ad aver voluto seguire l’intuizione della giovane breganzese, e racconta con sorpresa quello che ha vissuto grazie a questo impegno teatrale: «Per me non è stato un semplice spettacolo ma una vera esperienza di vita, nella gioia e nel pianto: Madre Giovanna mi ha insegnato che non bisogna mai arrendersi quando abbiamo un progetto perché la vita è una ed è speciale. Per arrivare fino allo spettacolo ci siamo dovuti fidare tanto, non solo di noi stessi e dei nostri amici ma anche e soprattutto di Lui. Se siamo arrivati fin qui e grazie a Dio che ci ha guidati tramite la preghiera». L’altra compagna della prima ora della Meneghini è stata Orsola Balasso, alla quale dà voce Giulia: «Ogni anno mi rimane dentro qualcosa, una piccola perla di saggezza. Le intuizioni che riceviamo possono ricadere anche sulle persone che non fanno parte della nostra vita quotidiana. Forse non ce ne rendiamo conto, ma questo accade anche per il bene immenso che ha fatto Madre Giovanna, e che si è fatto dopo di lei, il mondo e le persone piene d’amore lo riconoscono nel profondo delle loro anime». E Lollo, che interpreta invece un viandante, ammette candidamente: «Dopo il quarto spettacolo non mi aspettavo nulla di nuovo, mi sono lasciato trasportare dalla corrente come una foglia sul letto di un fiume. Eppure mi sono sentito trattenuto, supportato da una forza che non so spiegare, come quando una foglia secca che rimane attaccata all’albero tutto l’inverno e poi a primavera rifiorisce insieme ad esso. Ho avuto più fiducia in me stesso e nella Provvidenza che non ci abbandona mai».
Naike Monique Borgo
Articolo da La voce dei Berici