Lavoro? Ragazze e ragazzi rispondono

09
Ago

Presentata a Vicenza l’indagine su giovani e mondo del lavoro curata dal Forum delle associazioni femminili

Lo scorso 12 aprile si è tenuta la presentazione dell’indagine promossa dal Forum delle associazioni femminili di Vicenza sulle aspettative, le prospettive e le problematiche espresse da ragazze e ragazzi del territorio vicentino nei confronti del mondo del lavoro.

Il metodo usato è stata la somministrazione di questionari costruiti con l’aiuto della sociologa Veronica Brusaferro, rivolti a giovani dai 18 ai 30 anni del territorio vicentino. Sono stati raccolti tramite somministrazione online 177 questionari, un numero esiguo, se paragonato a quello di altre indagini effettuate nello stesso ambito, tuttavia interessante perché ha focalizzato lo sguardo sulle trasformazioni provocate dalla post-pandemia, con particolare attenzione alla prospettiva di genere. I dati Censis rilevano che la pandemia ha cambiato profondamente la percezione del futuro da parte dei giovani nel loro complesso, volevamo capire se e come queste percezioni presentassero delle differenze fra i maschi e le femmine.

Ha moderato l’incontro Antonella Cunico, del coordinamento donne SPI CGIL; i risultati dell’indagine sono stati presentati dalla coordinatrice del Forum, sr Elisa Panato che ha affiancato la sociologa Brusaferro nel lavoro della tabulazione e della interpretazione dei dati. All’incontro hanno partecipato Serena De Marchi e Alessia Spillare, della Rete degli studenti medi: ci è parso importante dare spazio alle voci dirette delle ragazze nell’ambito della discussione.

L’incontro si è concluso con l’intervento della socioeconomista Francesca Lazzari, che ha mostrato come l’analisi dei dati emersi dal questionario riveli un cambiamento significativo nelle priorità lavorative delle ragazze e dei ragazzi vicentini e come questo cambiamento rifletta una tendenza in atto a livello nazionale e internazionale.

Per ragioni di spazio non è possibile riportare in modo analitico i risultati del questionario, ma soltanto sintetizzare le più importanti tendenze emerse. Per quanto riguarda le aspettative nei confronti del futuro, i maschi hanno espresso in percentuale più alta curiosità e fiducia rispetto alle femmine, mentre la preoccupazione per il futuro risulta più marcata nelle ragazze.

Ci sono differenze interessanti anche per quanto riguarda le prospettive: nei ragazzi prevalgono come priorità il buon equilibrio fra vita privata e vita lavorativa, l’opportunità di una crescita personale, lo stipendio adeguato; le ragazze danno la priorità allo stipendio adeguato, poi alle opportunità di crescita personale, infine al buon equilibrio fra vita privata e lavorativa. Questo può significare che sono consapevoli delle difficoltà che incontreranno in quanto donne nel mercato del lavoro vicentino e che collegano possibilità della realizzazione di sé all’autonomia economica.

Rispetto alla possibilità di emigrare, i maschi mostrano per l’estero un interesse limitato alle esperienze temporanee, collocando il futuro lavorativo nel contesto locale o nazionale; le femmine risultano più divise fra l’opzione di rimanere in Italia e quella di emigrare, probabilmente perché sperano di trovare all’estero condizioni di lavoro e retribuzioni più adeguate e più eque.

L’aspetto più interessante, evidenziato da Francesca Lazzari, è stato un cambiamento significativo delle priorità lavorative, in particolare il predominio del buon equilibrio tra vita privata e vita lavorativa. Questa opzione rappresenta un’evoluzione nelle aspettative e nei desideri delle nuove generazioni, che aspirano a una vita lavorativa che si armonizzi con la loro sfera personale, in cui il lavoro sia uno strumento per conseguire il benessere, non fonte di stress. Un trend simile è stato osservato in diverse ricerche a livello nazionale ed europeo. Il cambiamento si riflette anche sulle dinamiche relazionali all’interno del contesto lavorativo, dove le giovani generazioni preferiscono un buon rapporto con i colleghi e le colleghe rispetto a quello con i superiori, dimostrando che le relazioni orizzontali, basate su collaborazione e fiducia sono più importanti rispetto alle relazioni verticali, percepite come gerarchiche e autoritarie. Un’altra tendenza è il crescente interesse per la sostenibilità ambientale e il lavoro green, che mostrano come le giovani generazioni siano preoccupate per il futuro del pianeta e desiderino contribuire attivamente a una svolta ecologica. Tuttavia l’offerta di posti di lavoro nel settore ambientale non è sufficiente a soddisfare le aspirazioni dei giovani.

Rispetto alle problematiche Serena ed Alessia hanno denunciato il problema del disallineamento fra le aspirazioni della loro generazione, legate a una diversa visione del lavoro, e le effettive opportunità offerte dal mercato; ragazze e ragazzi non si accontentano di una stabilità economica – che pure non è garantita – desiderano un’occupazione che contribuisca alla crescita personale e al miglioramento della comunità e del pianeta.

La precarietà lavorativa ha un peso determinante nella vita dei giovani, impedendo loro di pianificare il futuro, costringendo molti e molte a posticipare o ad abbandonare i loro progetti a lungo termine. Nonostante queste difficoltà, i giovani mostrano una notevole resilienza e capacità di adattamento, cercano di trovare nuove soluzioni: ricorrono al lavoro freelance, alla formazione continua, si trasferiscono all’estero, non si arrendono.

Ma se si vuole arrestare la fuga dei cervelli, diventa fondamentale per le istituzioni e le imprese riconsiderare le politiche lavorative, investendo in settori ad alta crescita come la tecnologia verde e l’economia digitale, varando incentivi fiscali per le start-up, creando un ambiente più inclusivo, misure di welfare più solide. Queste potrebbero rappresentare alcune soluzioni per invertire la tendenza alla migrazione giovanile e rendere l’Italia un paese capace di offrire opportunità di lavoro più favorevoli e rispondenti ai bisogni e alle aspirazioni delle nuove generazioni.

Antonella Cunico