“Che fossi nata donna per le donne… piacque a Dio!”

10
Lug

Il recital su Madre Giovanna allestito e portato in scena dai giovanissimi di Monterotondo

Siamo il gruppo teatrale “I Sottopalco”, della parrocchia di Gesù operaio, Monterotondo, Roma, e il 12 aprile è andato in scena il nostro quarto spettacolo. Quest’anno abbiamo voluto conoscere e approfondire la figura di Madre Giovanna Meneghini, fondatrice delle Suore Orsoline scm presenti nella nostra parrocchia. È stato il coronamento di un sogno al quale una di noi, animatrice del gruppo, pensava da tempo. Ci siamo sentite doppiamente responsabili: presentare una figura di donna particolarmente significativa e avere scelto di scrivere il copione rileggendo, iniziando a studiare e a meditare la sua biografia anche attraverso i testi già pubblicati sulla vita di Madre Giovanna. È stato bello scoprire e costatare che a scrivere non eravamo in due: la nostra responsabilità è stata alleggerita perché fin dalle prime battute abbiamo sentito la presenza costante di Madre Giovanna che ci guidava, oltre alle preghiere delle suore che conoscevano il progetto e alle quali va tutta la nostra riconoscenza per aver permesso a quel sogno di diventare realtà. Un grazie particolare va a suor Lucia e a suor Maria per aver perfezionato il copione. La presenza poi di suor Ianessa nel nostro gruppo di educatrici è stata un grande valore per il progetto perché ci ha aiutati su vari aspetti, dalla preghiera all’accompagnamento spirituale fino all’essersi messa in gioco nella recitazione. La più grande soddisfazione è stata la risonanza avuta dalla gente sul fatto che nessuno dei nostri ragazzi è stato lasciato fuori dallo spettacolo perché in difficoltà, perché più fragile o meno “bravo”: crediamo fortemente che la comunità cristiana è la casa di tutti e il luogo in cui tutti si possono esprimere, perché si sentono accolti e amati per come sono e non per le cose che sanno fare. L’accoglienza reciproca e l’inclusione sono la vera ricchezza di un gruppo.

Ecco le testimonianze di alcuni interpreti.

 

Flavia (Madre Giovanna): “Quando ci viene chiesto di esporci ci imbarazziamo perché abbiamo paura di far vedere i nostri limiti: è proprio questo che inizialmente ho provato, la paura di non poter rappresentare al meglio Madre Giovanna. Ma sono riuscita a farmi forza e così ho accolto le parole e le azioni di questa straordinaria donna. La frase che ho detto in quanto Giovanna e che sempre mi accompagnerà è “ho a cuore le donne, soprattutto quelle che sono umiliate e sfruttate”. Nel dire queste parole sul palco mi ha avvolto un’emozione che non so spiegare, mi sentivo felice e lo avrei voluto gridare a tutti. Penso alle parole di Carlo Acutis “Tutti nasciamo originali ma molti muoiono fotocopie”, ecco Madre Giovanna si è contraddistinta perché è rimasta se stessa facendo sì che lo fossero anche le persone che le erano accanto. Madre Giovanna una donna top per donne top”.

 

Giada B. (Angela): “Per me non è stato un semplice spettacolo ma una vera esperienza di vita, nella gioia e nel pianto: Madre Giovanna mi ha insegnato che non bisogna mai arrendersi quando abbiamo un progetto perché la vita è una ed è speciale. Per arrivare fino allo spettacolo ci siamo dovuti fidare tanto, non solo di noi stessi e dei nostri amici ma anche e soprattutto di Lui. Se siamo arrivati fin qui è grazie a Dio che ci ha guidati tramite la preghiera”.

 

Giulia (Orsola): “Questo non è stato il mio primo spettacolo e ogni anno mi rimane dentro qualcosa, una piccola perla di saggezza. Che cosa mi rimane di questo recital? Anche quando si parte da zero può nascere qualcosa di meraviglioso che serve ad aiutare le persone accanto a noi… ma la cosa ancora più bella è che queste intuizioni possono ricadere sulle persone che non fanno parte della nostra vita quotidiana. Forse non ce ne rendiamo conto ma anche per quanto riguarda Madre Giovanna tutto il bene immenso che ha fatto, e che si è fatto dopo di lei, il mondo e le persone piene d’amore lo riconoscono nel profondo delle loro anime”.

 

Lollo (Viandante): “Dopo il quarto spettacolo non mi aspettavo nulla di nuovo, mi sono lasciato trasportare dalla corrente come una foglia sul letto di un fiume, eppure mi sono sentito trattenuto, supportato da una forza che non so spiegare, tipo una foglia secca che rimane attaccata all’albero tutto l’inverno e poi a primavera rifiorisce insieme ad esso: sembra un’immagine surreale ma è proprio ciò che ho provato. Ho avuto più fiducia in me stesso e nella Provvidenza che non ci abbandona mai e sono sicuro che ci sia in questo lo zampino sia di Madre Giovanna che di Maria che mi hanno aiutato a fare delle scelte importanti per la mia vita. Risuona sempre nella mia mente la bellissima frase del viandante che ho interpretato: “I consacrati sono gemme preziose che brillano nel cuore di Gesù”. Beh, un messaggio molto tranquillo tipo andiamo a prendere un gelato! Più passa il tempo più rifletto su queste parole ed ho la percezione che Gesù mi stia chiamando a vivere con Lui a seguire i suoi insegnamenti, ad essere un discepolo di speranza.

 

Ciò che ci ha particolarmente onorati è stata la presenza di tutto il consiglio generale della Congregazione, venuto appositamente per noi! È stato molto bello e toccante l’incontro personale tra il gruppo e sr Maria Luisa che ci ha fatto visita durante le prove: ci ha trasmesso serenità, commozione e tanto affetto rivedendo in lei lo stesso stile amorevole di Madre Giovanna.

Con questo bagaglio di emozioni e grati per questo incontro ci diciamo: arrivederci a Breganze! Questa volta saremo noi a venire per prenderci l’affetto delle persone e della terra in cui Giovanna ha scelto di rispondere alla chiamata di Gesù… da donna per le donne.

I Sottopalco