Capire sempre meglio chi siamo e verso dove andare

05
Ott

I lavori della Consulta generale della Congregazione

L’evento celebrativo di apertura della Consulta generale è stato preceduto da due momenti molto significativi. Il primo: la festa della Fraternità condivisa il 28 giugno con la Famiglia carismatica. Giornata che è iniziata con la celebrazione dell’eucarestia, nell’ameno parco di Villa Savardo, presieduta da don Roly Duris, superiore della Pia Società san Gaetano. Il celebrante nella sua omelia ci ha invitato più volte, facendo riferimento a Maria, a “fare la nostra parte” per quello che ci è dato di intuire e di capire. Terminata la liturgia eucaristica, ci siamo regalate una pausa caffè per salutarci e scambiarci briciole di vita vissuta soprattutto con chi da tempo non incontravamo. Tessere relazioni è sempre motivo di gioia! Altro momento significativo della mattinata è stato accompagnato dalla riflessione di Antonella Fraccaro, superiora generale delle Discepole del Vangelo, sul tema “Un cuore grande da abbracciare il mondo”, espressione tratta dagli scritti di madre Giovanna, nostra fondatrice.

Il secondo momento importante è stata la settimana degli esercizi spirituali dove la Parola e il pane spezzato ci hanno tenute in costante allenamento di discernimento, esercizio spirituale efficace per entrare, nei giorni successivi, nel vivo del lavoro della Consulta.

La Consulta è uno strumento di partecipazione al governo, che attua la corresponsabilità tra il consiglio generale e le responsabili degli uffici generali, della formazione e delle comunità locali. Essa ha il compito di esaminare la situazione generale della Congregazione e verificare l’attuazione del programma stabilito dal Capitolo per il sessennio in corso. Dal 7 al 12 luglio abbiamo iniziato il lavoro di verifica della nostra realtà, scandito da momenti assembleari, riflessione, preghiera personale, lavori di gruppo. Il tutto si è svolto in un clima di rispetto, di ascolto, di verità e di corresponsabilità, utilizzando, per questioni delicate, il metodo del discernimento spirituale.

Un tempo significativo è stato dedicato alle proposte di modifica, da parte della Commissione che si occupa di questo lavoro, da apportare alle Costituzioni. La proposta condivisa ha tenuto conto del prezioso contributo di tutte le comunità che per mesi hanno lavorato, con il supporto della Commissione, con uno stile sinodale.

I giorni successivi sono stati dedicati al ridisegno delle nostre comunità secondo i principi di realtà e globalità per rivitalizzare il dono carismatico. Il ridisegno è un processo di rinnovamento della vita religiosa, di riflessione e discernimento, guidato dallo Spirito Santo, per mantenere fedeltà al carisma e rispondere alle sfide interne della propria Congregazione e a quelle del mondo contemporaneo.

È un processo che coinvolge tutti i membri della comunità religiosa, pur a livelli diversi, dentro un cammino di discernimento condiviso. È un processo necessario per mantenere viva la presenza della vita religiosa, efficace e profetica la sua missione, cogliendo le sfide e le opportunità che si presentano. È un’azione che richiede il coraggio evangelico di potare alcuni tralci, rinvigorirne altri e permettere a qualche nuova gemma di spuntare. Lavoro delicato, impegnativo, proficuo. Questa è la nostra ora… questo è il tempo favorevole!

Sono stati giorni intensi, impegnativi, vissuti con grande responsabilità da parte di tutte, permettendoci di guardare con verità, oggettività e speranza chi siamo e verso dove andare…

Il clima di fiducia e di dialogo ci ha permesso di chiamare per nome alcuni nodi, di essere audaci nel definirli e metterli a fuoco, perché abbiamo ancora la possibilità di attivare percorsi che ci permetteranno di continuare a camminare. Non sole ma sempre più in compagnia di sorelle e fratelli laici che nel dono carismatico di madre Giovanna Meneghini hanno aderito alla spiritualità e alla missione.

Pur nella complessità di comprendere fino in fondo “verso dove andare”, abbiamo intravisto in diversi momenti di riflessione personale e di confronto in assemblea pensieri e orientamenti convergenti, spiragli di luce che ci hanno portato a pensare “essere davvero la mano di Dio a condurre tutto”.

Siamo consapevoli della nostra “piccolezza”, ma attingiamo dalla Scrittura che attraverso creature fragili e avanti negli anni come la profetessa Anna, Dio può fare ancora grandi cose. Ancorate in Dio, come Anna nel tempio, da questa prospettiva guardiamo la realtà, la leggiamo e la interpretiamo. Come Giuseppe, venduto dai suoi fratelli, siamo chiamate a leggere il processo del ridisegno dentro una storia più grande, la storia della salvezza.

Non sono mancati spazi di condivisione di esperienze di vita delle varie realtà in cui siamo inserite dall’Africa al Brasile e all’Italia. Occasioni preziose che ci hanno fatto toccare con mano come il carisma di madre Giovanna susciti, in culture diverse, appartenenze gioiose e adesioni laicali alla missione secondo lo stile del Cristo servo e di Maria serva del Signore.

La corresponsabilità che ha caratterizzato questi giorni di Consulta faccia di noi e delle nostre comunità “sentinelle” capaci di vedere, dopo la notte di attesa, spiragli di rinascita e vagiti di nuove e disarmanti piccole vite.

sr Rosaria Bordogna