Il racconto del weekend di spiritualità laici e suore insieme
Siamo Anita, Loredana e Paola, amiche della Comunità delle suore Orsoline di Casa Rut di Caserta, e abbiamo partecipato al weekend di spiritualità laici e suore insieme dal titolo “Tre R giubilari: Riconoscere, Ricucire, Ricominciare”, che si è svolto a Gallio dal 17 al 20 luglio 2025.
Siamo partite da Caserta in una torrida giornata di luglio, ognuna portando con sé la fatica di un anno di lavoro, di impegni familiari ed anche di qualche peso sul cuore.
Nonostante un lungo viaggio, appena arrivate, siamo state sollevate dall’accoglienza gioiosa delle suore Orsoline e dalle partecipanti al corso, senza dimenticare l’unico uomo partecipante, “coraggioso” consorte di una di loro. Contemporaneamente, siamo state accolte da un ambiente naturale spettacolare e fresco che ha contribuito molto al percorso di questi giorni.
Ogni giornata è stata dedicata rispettivamente ai tre verbi che hanno dato il titolo al percorso.
Il primo giorno, dopo la preghiera allo Spirito Santo, è stato dedicato al primo aspetto: Riconoscere. Ci è stato consegnato un rotolino come una piccola pergamena, bianco, vuoto a simbolo della nostra capacità di trovare una risonanza dell’ascolto della Parola di Dio nella nostra vita. Questa giornata è stata impreziosita dalla condivisione in piccoli gruppi di ciò che ci risuonava nel cuore.
Anita, Loredana e Paola: “Per noi è stato riconoscere Dio presente in ognuno di noi e, grazie allo Spirito Santo, ritornare alla gioia con una rinnovata libertà interiore. La consapevolezza di essere amate e salvate ci permette di riconoscere la gioia che viene da Cristo, che nulla può impedire e a cui siamo chiamate a vivere nella testimonianza di ogni giorno. Abbiamo vissuto il contatto con la bellezza del luogo come un momento di riposo, di contemplazione, celebrando e facendo memoria di tutte le cose belle che Dio ha fatto per noi, riconoscendo che il Signore fa Storia con noi. È Lui il Custode della nostra vita, come noi siamo i custodi della vita degli altri”.
Il secondo giorno è stato messo in luce il Ricucire, partendo dal brano evangelico dei discepoli di Emmaus. Ciò si è concretizzato con un breve pellegrinaggio a piedi al Sacello, dove siamo arrivati dopo un percorso fatto, all’inizio, in silenzio e poi a due a due per scambiarci quello che sentivamo di condividere.
Anita, Loredana e Paola: “Siamo state particolarmente colpite dall’invito di Gesù a restare nella Risurrezione e tenere sempre presente nel cuore lo “Spera-vamo” detto dai discepoli, quando ci sentiamo smarriti e delusi come loro e, quindi, coltivare sempre in noi la Speranza, che significa: affidare il domani al Signore. I discepoli di Emmaus percorrono la strada apparentemente pensando di tornare a casa; ma stare a casa, per chi ha incontrato Gesù, è restare con Gesù. Bisogna ricucire lo strappo di essersi allontanati e riprendere la strada per Gerusalemme, seguendo Gesù che si fa accanto ad ognuno di noi perché possiamo comprendere e cambiare direzione verso il luogo della Resurrezione. Quindi Ricucire anche nella nostra vita gli strappi inevitabili, ma da cui si può comunque ricavare un tessuto diverso come le donne della cooperativa New Hope che abbiamo a Caserta, ricavano fiori ed altri piccoli oggetti dagli scarti di tessuto”.
Il terzo giorno è stato dedicato al Ricominciare, leggendo e riflettendo sul brano di Marta e Maria anche grazie ad un dipinto di Friedrich Overbeck dal quale è emersa una nuova esperienza della figura centrale di Marta: la confidenza con Gesù, la comunicazione diretta con Lui. Nella condivisione successiva, ognuno ha espresso l’identificazione di sé con l’una o l’altra delle sorelle del brano evangelico.
Anita, Loredana e Paola: “Ognuna di noi si è rivista nella figura di Marta, tutta preoccupata dalle cose da fare, piuttosto che dall’importanza della presenza di Gesù nella propria vita. Ma ciò che ci ha colpito questa volta è la “confidenza” con cui Marta si rivolge a Gesù per chiedergli aiuto e non ai suoi fratelli lì presenti. Per noi significa che, comunque, il nostro riferimento deve essere sempre Gesù e non le persone che incontriamo nella nostra vita o, almeno, non solo quelle. Anche noi ci siamo sentite chiamate per nome, invitate a rimanere nella relazione di amore con Gesù, perché è Lui a prendere l’iniziativa con un invito bellissimo a ricominciare, a “fare”, rimanendo nell’Amore”.
Ogni pomeriggio abbiamo approfondito la figura incisiva della fondatrice della Congregazione, Madre Giovanna, e abbiamo conosciuto le numerose difficoltà che ha incontrato per la sua approvazione. Siamo state molto colpite dalla sua profonda umiltà, ma anche della sua tenacia, radicata nel voler compiere solo la volontà di Dio sull’opera che stava nascendo, pur in mezzo a tante contraddizioni. Ciò le ha richiesto molta fatica, spesso al di là delle sue forze, ma lei non si è mai risparmiata.
Ci siamo lasciate con la consapevolezza e il proposito che, pur facendo tesoro dei molteplici doni ricevuti in questi giorni, ora non possiamo pensare di mettere tutto in pratica, sarebbe umanamente impossibile, ma dobbiamo partire da un aspetto che ognuno può individuare ed essere fedele a quello perché, così facendo, sicuramente il resto verrà dopo. Un altro elemento importante, che le care suore Orsoline ci hanno suggerito, è quello di non tenere per sé le belle realtà intuite e vissute in questi giorni, ma condividerle con le persone che incontreremo al nostro ritorno.
Ringraziamo con tutto il cuore tutte le suore che ci hanno accompagnato, affiancato e “coccolato” durante il percorso del weekend con tanto amore e gioia, ed anche tutte le amiche laiche che hanno contribuito alla formazione e che hanno “camminato” insieme a noi, senza dimenticare il simpaticissimo Luca.
Loredana Lentini, Paola Maida, Anita Schiavo