Il ricordo di suor Lucina Artuso
“Osanna al Figlio di Davide… Benedetto colui che viene nel nome del Signore!”. Mentre nella domenica delle Palme queste parole risuonavano nelle chiese, sr. Lucina ha cantato il suo “osanna” definitivo chiudendo una vita sazia di giorni, come dice la Scrittura, una vita appassionata, gioiosa, trasparente di cordialità con tutti. Proveniente da Fara, dove era nata nel 1933, era entrata giovane nella Congregazione: ha vissuto a Breganze gli anni della formazione fino ai voti definitivi nel 1959. Iniziano subito per lei diversi incarichi che non l’hanno portata lontano geograficamente, ma caratterizzati dalla molteplicità di compiti: insegnante di scuola materna, superiora nelle comunità, membro del consiglio generale, formatrice delle giovani e superiora generale. Tutto questo vissuto con una grandissima passione, elemento trasversale alle tre dimensioni della sua vita che vogliamo ricordare. La prima è la fedeltà a Dio, alla cui chiamata ha risposto con gioia e generosità fin da giovane nella vita religiosa. Un amore fedele a Gesù e alla preghiera, in un ascolto della Parola che la coinvolgeva personalmente. La sua è stata un’esistenza impastata di una preghiera abbracciata alla vita, verso la quale incoraggiava ogni orsolina ad essere innamorata di Cristo e a percorrere la strada della santità sull’esempio di Madre Giovanna. Scorgiamo la seconda dimensione di passione nella concretezza della fede che l’ha portata a una spiritualità incarnata, espressa nella cura e attenzione alle persone. Come maestra di formazione ha orientato generazioni di consorelle, come superiora generale ha accompagnato tutte mostrando grande umanità, capacità di ascolto, delicatezza insieme a sicura fermezza. La terza importante passione di sr. Lucina è stata lo spirito di appartenenza alla congregazione, caratteristica sempre presente nel suo agire, ma emersa con grande significanza nei dodici anni del mandato di superiora generale, coinciso con il periodo splendido del dopo concilio: quando nella Chiesa si moltiplicavano iniziative e novità lei ha saputo inserirsi con apertura di mente, portando un impulso significativo su vari fronti, a partire dall’espansione della congregazione oltre i confini del Veneto e aprendo la prima comunità missionaria in Brasile. Oltre all’espansione geografica ha incentivato lo studio delle fonti dell’istituto e la conoscenza della teologia della vita religiosa, oltre ad una nuova modalità di coinvolgimento dei laici. Con lei, grazie anche al contesto storico-ecclesiale del tempo, si è respirato uno slancio nuovo di apertura che trascinava, incoraggiava e animava a grandi speranze.
Queste “passioni” (fedeltà, umanità e appartenenza) sono l’eredità che sr. Lucina consegna a tutti noi: il Signore la custodisca nel suo abbraccio di tenerezza e misericordia, e noi la affidiamo alla vita senza tramonto.
a cura della redazione