Nascere al cielo

01
Mar

Nascere al cielo.

È un’espressione che subito si accompagna ad un’altra idea: morire alla terra.

Con il suo carico di tristezza, di domande sulla vita che finisce, sulla vita che continua in un’altra dimensione.

Il 2 marzo ricordiamo la nascita al cielo di madre Giovanna: e già ci poniamo, con questa espressione, dalla parte di chi crede nella vita che continua nella sua eternità, in Dio.

Ecco perché celebriamo nella gioia della fede questo giorno di nascita al cielo: sapendo che per la prima comunità quel 2 marzo 1918, quando la prima guerra mondiale “continuava con furioso spavento”, fu un giorno di saluto all’ “angelo di bontà e carità” che era madre Giovanna, come scrive madre Luigia Viero nel suo Diario.

In quel sabato le campane suonavano a festa per preannunciare la domenica: erano le tre del pomeriggio. Giovanna Meneghini saliva al cielo: nella speranza della fede le prime sorelle, affrante dal dolore, si lasciarono consolare dalla luce di Dio e dalla compagnia delle tante persone che andarono a far visita a Giovanna.

Morire alla terra, nascere al cielo: in questo sabato 2 marzo 2019 come suore Orsoline, figlie spirituali di Giovanna, trovandoci a celebrare l’eucaristia in Casa Madre alle ore 9.30, sentiamo risuonare l’esortazione fatta alle sorelle dal cappellano militare don Giorgio Parata di Lecce che assistette la Madre negli ultimi istanti di vita:

“Figliuole (…) promettete qui ai suoi piedi di non venir meno a quanto Lei ha ideato per il bene delle anime vostre e del prossimo; di osservare la regola e cooperare a questa opera incominciata con tanti stenti e fatiche, che nessuna di voi abbia a sgambettare ed essere un altro giuda, ma che abbiate ad amarvi a vicenda e compatirvi scambievolmente senza guardare i difetti di una o dell’altra, perché di questi ne abbiamo tutti ed essere contente di tutto, specialmente in ciò che disporrà la provvidenza Divina”.

Una promessa che continua, una fedeltà che ha dato frutti, una vita genera il bene: una comunità santa, unificata nella missione, che “custodisce i piccoli particolari dell’amore, dove i membri si prendono cura gli uni degli altri e costituiscono uno spazio aperto ed evangelizzatore, è luogo della presenza del Risorto che la va santificando secondo il progetto del Padre “ (Gaudete et Exsultate, papa Francesco). Sia questo, oggi, il celebrare la nascita al cielo di Giovanna!

sr. Federica Cacciavillani

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